Agordo
(A’gort in dilaetto agordino, E’gort in dialetto ladino fodom)
Agordo (611 m slm) è una graziosa cittadina di montagna incastonata a 360° nella suggestiva cornice delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, anche detti “I Monti Pallidi“; è il capoluogo dell’Agordino, ovvero dell’ampia zona delimitata da imponenti confini naturali interessata dal corso del Torrente Cordevole, affluente del Piave. Agordo e l’Agordino sono collocati istituzionalmente nella Provincia di Belluno e nella Regione Veneto, confinanti a nord con Trenino e Alto Adige.
Agordo ha circa 4200 abitanti ed è il centro istituzionale dell’Agordino, macroarea che conta circa 20.000 abitanti; è la sede dell’Unione Montana Agordina ed il centro maggiormente abitato della zona. Agordo è il paese principale della Conca Agordina, un’ampia valle che comprende la parte meridionale dell’Agordino ed i Comuni di Agordo, La Valle Agordina, Taibon Agordino, Voltago Agordino, Gosaldo e Rivamonte Agordino; la Conca Agordina confina a nord con i Comuni dell’Alto Agordino, ad est con la Val di Zoldo, a sud con Sedico ed ad ovest con la Val di Fiemme in Trentino. L’Alto Agordino è delimitato a sud da Cencenighe Agordino, comune alla confluenza dalla Val Cordevolee della Val Biois; la Val Cordevole confina con il Trentino con il Comune di Rocca Pietore-Marmolada e con l’Alto Adige con il Comune di Livinallongo del Col di Lana–Arabba; la Val Biois confina con il Trentino.
Contesto naturale e paesaggistico
La caratteristica naturale più suggestiva di Agordo è certamente il superbo scenario naturale che si gode dal paese; Agordo è infatti circondata completamente dalle imponenti e maestose cime dolomitiche del 3° dei 9 sistemi ufficiali riconosciuti e tutelati dalla Fondazione Dolomiti UNESCO, ovvero il sistema Pale di San Martino, San Lucano, Dolomiti Bellunesi e Vette Feltrine; a nord Agordo è sovrastato dalla mole del Framont, l’appendice meridionale del gruppo della Moiazza–Civetta, che ne è anche uno dei simboli; dal Framont ruotando la vista verso destra si possono osservare la Moiazza (2878 m), le cime di San Sebastiano, Tamer e Moschesin (2550 m), le Cime de Zita (gruppo della Schiara), il Monte Celo (2082 m.), la Schiara, le vette dei Monti del Sole, l’imponente Agner (2872 m), l’altopiano del Rosetta e le Pale di San Lucano (2406 m), le Cime d’Auta, Cime di Pezza, Piz Zorlet (Gruppo della Marmolada) e l’imponente parete meridionale della Marmolada. Dai diversi punti del Comune è possibile inoltre vedere molte altre vette delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO.
Simboli di Agordo
Se vuoi scoprire di più riguardo Agordo e la sua storia, allora devi conoscere e comprendere anche il so simbolo.
Il comune possiede ancora il Decreto Regionale del 28 febbraio 1929 grazie al quale Vittorio Emanuele III approva lo stemma e lo stendardo che lo contiene. Agordo conquista la propria identità.
Ma vediamolo più da vicino…
Agordo è protetto da un cielo nuvoloso dove vengono rappresentate due torri guelfe merlate, al naturale, chiuse e finestrate di nero, poste sopra due scogli, moventi dai lati dello scudo e fra i quali scorre un fiume, il tutto al naturale; le torri accompagnate in capo da una stella, di sei raggi d’argento. Questo è il simbolo di Agordo.
Le due torri sul fiume sono un chiaro emblema dei diritti di transito fluitazione = transito di tronchi sull’acqua vantati sul Cordevole, come più in generale del diritto ad una gestione autonoma, motivo di grandi scontri con Belluno, fin dal XII secolo. Mary Falco Moretti, Stemmi di Comuni e Province venete – edizioni in Castello Venezia, 1985
La Leggenda del Lago di Agordo
Si narra che in un tempo remoto, dove oggi sorge la città di Agordo, vi fosse un enorme lago navigato da piccole barche. Un giorno accadde che una famiglia, padre e madre con il piccolo figlioletto, si portò al centro del lago. Disgraziatamente il loro piccolo si sbilanciò, e fu subito risucchiato dalle profonde acque. I genitori non ebbero altro modo di salvare il bambino, e iniziarono ad evocare l’aiuto dei santi del paradiso. In particolar modo pregarono affinché San Martino venisse loro in aiuto, e così fu. Il santo, sfoderata la spada inflisse un violento colpo sulle rocce a sud che disgregandosi aprirono un varco e le acque iniziarono a scorrere verso valle liberando il bacino. In fondo al lago ecco riaffiorare sano e salvo il figlio.
Questa, nonostante sia una leggenda, riporta qualche verità riguardo l’esistenza di un lago ad Agordo. Infatti, Sono stati rinvenuti terrazzi alluvionali a quote superiori all’attuale corso del torrente Cordevole a testimonianza che in quei punti in passato vi era acqua ferma.
Le ricerche geologiche sui terreni analizzati dimostrano che il lago di Agordo esisteva fra il 3800 e il 4000 a.C., e che la sua durata fu di circa 6 o 7 secoli. Si suppone che la sua formazione sia stata causata da una frana caduta in corrispondenza della gola dei Castéi, che ostruì il normale corso del Cordevole. Nei secoli sucessivi, il normale disgregarsi della roccia, liberò questo sbarramento e l’acqua defluendo lasciò libera la conca dove oggi sorge la città.
Storia e monumenti
La principale fonte di sussitenza per tutta la zona dell’Agordino sono state per secoli le miniere della zona: in diverse località dell’Agordino (al tempo situate nella Repubblica di Venezia o in Tirolo) si scavava nel cuore delle faglie delle Dolomiti alla ricerca di preziosi metalli per il commercio e gli armamenti; Agordo fu la città della famiglia Crotta, proprietari delle miniere di Valle Imperina (Comune di Rivamonte Agordino) ed edificatori della Villa Crotta De’ Manzoni nei pressi del Broi, e la sede di uno dei più importanti e prestigiosi Istituti Minerari d’Europa (Friedrich Mohs, autore della celebre Scala di Mohs, visse per lungo tempo e morì ad Agordo, in una delle case del centro che lo ricorda oggi con una targa). Il turismo storico di Agordo è legato principalmente alla ricca e secolare storia mineraria del paese.
Oltre ad un’offerta naturalistica di primissimo piano, Agordo vanta un ricco e prestigioso passato in quanto importante centro minerario, amministrativo, politico e commerciale ed antico crocevia e dogana da e per il Ducato del Tirolo; non stupisce quindi che una cittadina di queste modeste dimensioni vanti un patrimonio artistico e culturale molto interessante e variegato.
Piazza della Libertà
In Piazza della Libertà ad Agordo si trova il “Broi” (El Bròi), uno dei simboli di Agordo; si tratta di un ampio prato pubblico delimitato da un filare d’alberi e da una siepe che si colloca di fronte al Municipio di Agordo in Piazza Libertà. Il Broi è il frutto di una donazione da parte di un privato cittadino ai bambini di Agordo, da qui la sua funzione pubblica e la sua accessibilità a tutti. Il Broi ospita durante l’anno diversi eventi come la Vecia Popa, il Palio dei Cento, la Sagra di San Piero e la Fiera del Bestiam.
In Piazza Libertà, in posizione centrale sotto l’asta della bandiera, si trova la fontana principale; questa costruzione è interessante dal punto di vista storico poichè ornata dall’emblema del celebre Leone di San Marco: Agordo era in passato l’ultimo centro urbano di un certo rilievo sottoposto al controllo della Repubblica Serenissima di Venezia prima del confine con il Ducato del Tirolo che correva a metà dell’Alto Agordino.
Villa Palazzo Crotta – De’ Manzoni
Accanto al Broi sorge la suggestiva Villa Palazzo Crotta – De’ Manzoni, una splendida e suggestiva villa veneta risalente al XVI secolo (ma probabilmente realizzata sui resti di un edificio ancora più antico) originariamente acquistata ed ampiliata da Francesco Crotta e dai suoi discendenti, i fortunati proprietari del Centro Minerario di Valle Imperina; la villa dei Crotta nella sua pianta attuale venne probabilmente ricavata dall’unione di due distinte dimore nobiliari vicine.
Oggi come in passato, la villa si compone di due parti distinte: una parte completamente privata, quella rivolta verso Piazza della Libertà; una parte, sempre privata, quella delle antiche stalle, che ospita la ricca collezione del Museo dell’Ottica e dell’Occhiale, visitabile durante gli orari di apertura su prenotazione al numero di telefono 0437 62641. La cancellata che da sulla piazza di Agordo presenta una serie di statue scolpite nel 1692 dagli scalpellini di Cencenighe Agordino con le pietre di Mesaroz.
La “Torresella”
Dietro la facciata della Villa si estende l’ampio giardino privato del palazzo; quest’area verde ospita un altro simbolo di Agordo, la “Torresella” (la toresèla); si tratta di una particolare torre in stile neo gotico edificata nel XIX con fine ricreativo; questo luogo era infatti dedicato ai momenti di relax dei membri della famiglia Manzoni ed ai loro ospiti che potevano sorseggiare il tè o intrattenersi con giochi di società e rappresentazioni teatrali gustandosi il panorama dalla posizione privilegiata offerta dalla torre. La Toresèla è ammirabile al meglio nella zona dell’asilo nido di Agordo, ma al momento non visitabile all’interno fino a che non sarà stata sottoposta ad una pesante opera di messa in sicurezza; la sua facciata meridionale è tuttavia molto suggestiva e vale la pena di una breve visita, data anche la sua vicinanza al centro città (un minuto a piedi da Piazza Libertà).
Chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente
La Piazza Libertà è dominata dall’imponente chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente; la costruzione è caratterizzata dal doppio campanile ed impreziosita dalle opere artistiche di Palma il Giovane, Varotari e di altri artisti locali.
Forte della Tagliata del Sasso di San Martino
A sud della città di Agordo, in località La Muda nei pressi della Galleria dei Castei, si trova il Forte della Tagliata del Sasso di San Martino, un interessante sbarramento difensivo militare risalente alla fine del XIX Secolo (sebbene la presenza di fortificazioni militari in questo luogo, quali il Castel Agordino, siano note da secoli); il Forte del Sasso di San Martino è collocato in una posizione di grande importanza tattica vista la conformazione della valle, estremamente stretta in questo luogo e pertanto facilmente controllabile da una postazione leggermente rialzata; il forte venne quindi realizzato nel XIX Secolo nell’ottica di contrastare possibili invasioni austro-ungariche da nord. Durante la Grande Guerra la Tagliata del Sasso di San Martino non fu mai interessata dalla guerra e fu fatta detonare dallo stesso esercito del Regno d’Italia nel 1917 durante la ritirata a seguito dello sfondamento delle truppe austro-ungariche a Caporetto. Nella Seconda Guerra Mondiale, il forte fu invece occupato dai nazistitramite l’organizzazione paramilitare Todt e predisposto per la difesa contro il nemico proveniente stavolta da sud. Il forte, malgrado il generale stato di abbandono dell’area, si è conservato in condizioni eccellenti e costituisce una valida escursione di carattere storico per famiglie e per gli appassionati di guerra.
Museo di Geologia, Paleontologia e Mineralogia delle Dolomiti Agordine
A poca distanza dalla piazza, in Via V Maggio si trova il vecchio complesso dell’Istituto Tecnico Industriale Minerario “Umberto Follador”; la scuola mineraria di Agordo, attiva già dal 1775, ha contribuito alla fama di Agordo formando generazioni di esperti minerari che si sono distinti con il loro lavoro in tutto il mondo; oggi l’interessante esposizione geologica e paleontologica del Museo di Geologia, Paleontologia e Mineralogia delle Dolomiti Agordine è a disposizione degli ospiti e dei residenti presso il complesso dell’ex macello comunale, ristrutturato appositamente, poco distante dalla vecchia sede dell’istituto.
La vecchia sede scolastica dell’Istituto Follador ospita invece un’interessante raccolta di minerali, molti dei quali eccezionalmente rari.
Onorificenze di Agordo
Agordo ha portato a casa due medaglie.
Il 4 agosto 1906 Agordo divenne la XX città decorata con Medaglia d’Oro come “Benemerite del Risorgimento nazionale” per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento (che, secondo la definizione dei Savoia, è compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima guerra mondiale).
Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
«In ricompensa delle azioni patriottiche compiute dalla cittadinanza nel periodo del risorgimento nazionale. Agordo insorse nel 1848, cacciando il personale civile asburgico e organizzando una guardia civica di volontari. Respinto un primo attacco austriaco nel mese di maggio, la città venne rioccupata soltanto dopo la battaglia di Novara.»