Geografia
Alano, ultimo paese del bellunese sul limitare della pianura trevigiana, si trova in una conca situata tra le falde orientali del Monte Grappa e la sponda del Fiume Piave che qui inizia a scorrere più lento e tranquillo. Alano, con le frazioni di Campo, Colmirano e Fener, si trova a circa 300 m.s.l.m.
Sorge a mezza collina, sulle pendici del versante orientale del Grappa e si sviluppa lungo la sponda destra del Piave. Si trova sulla strada di chi, dalla pianura (Padova, Treviso, Venezia), sale verso l'Agordino, a metà tra Feltre (20 km.) e Montebelluna(20 km.).
Il territorio comunale è quasi interamente situato all'interno di una conca di origine glaciale, che ha sbocco a est, ove incontra il Piave. Lungo il confine occidentale, oltre il quale si erge il Massiccio del Grappa, si estendono, a 1000 metri di altezza circa, alcune valli: è lì che nei mesi da giugno a settembre si pratica l'alpeggio. Grazie alla felice posizione, Alano di Piave gode di un clima mite.
La popolazione risiede per metà nel capoluogo e per metà è distribuita nelle frazioni di Campo, Colmirano e Fener.
Il Comune confina a nord con Quero, a est con Segusino (TV) e Valdobbiadene (TV), a sud con Pederobba (TV), Cavaso del Tomba (TV) e Possagno (TV), a sud-ovest con Paderno del Grappa (TV) e ad ovest con Seren del Grappa.Storia
Le origini del comune sono antichissime quanto incerte. Quello però che è sicuro, e che devi sapere, è che vi dovevano essere degli insediamenti nella zona già in età romana: lo confermerebbe il ritrovamento di un miliario romano a Fener. Secondo il Pilla, il reperto sarebbe appartenuto al prolungamento della via Aurelia che congiungeva "Patavium" (Padova) ad "Acelum" (Asolo); lo studioso infatti esclude la comune ipotesi del passaggio della via Claudia Augusta Altinate attraverso la valle a metà costa sulla destra Piave.
La prima attestazione di Alano si trova in un documento dell'VIII secolo. Successivamente, a partire dal X-XI secolo, le notizie sulla comunità s'infittiscono: la confusione presente nelle carte del tempo è la chiara conseguenza del continuo succedersi di governi diversi nel controllo di Alano e dei territori limitrofi, costantemente contesi tra i vari signori di Feltre e Treviso. Tuttavia, gli alanesi non subirono soltanto i tristi effetti di queste lotte: dovettero sopportare infatti i combattimenti - che si trascinarono fino agli inizi del Cinquecento, al tempo della guerra della Lega di Cambrai - per il possesso della trecentesca fortezza di Castelnuovo, dalla quale si dominavano le vie stradale e fluviale. Ciò nonostante la gente del posto, dedita per lo più alla pastorizia dato lo scarso reddito che derivava dall'agricoltura, assai difficile in un territorio così vario e poco pianeggiante, attraversò per tre secoli a partire dai primi decenni del Cinquecento dei periodi tranquilli e fiorenti; si specializzò sempre più in fruttuose attività artigianali quali la lavorazione della lana e del ferro e la produzione di calce. La vicinanza del Piave fece di Fener un discreto centro di commerci. I drammatici avvenimenti che durante il primo conflitto mondiale si svolsero nella conca di Alano - situata in zona neutra e pertanto colpita dalle artiglierie austriaca e italiana ad un tempo - ne devastarono letteralmente il territorio. Gli alanesi guardarono così all'Europa e alle Americhe, verso cui emigrarono numerosi come avevano fatto i loro antenati tra l'Ottocento ed il Novecento.La Grande Guerra ad Alano
La Prima Guerra Mondiale e in particolare gli eventi del 1917-18, dopo la ritirata di Caporetto con l’esercito italiano che si attesta nelle posizioni difensive lungo il Piave, sul Montello, sul Grappa, rappresentano il più drammatico avvenimento della storia di Alano. Dal novembre 1917 fino alla fine del conflitto, tutto il territorio del comune di Alano si trasformò in un immenso campo di battaglia dove arrivarono a fronteggiarsi quattro eserciti: italiano e francese da una parte e austro-ungarico e tedesco dall’altra. La popolazione fu costretta a lasciare il paese. Sulle montagne alanesi, in particolare Monfenera, Monte Tomba, Col dell’Orso, Solaroli e Valderoa sono state combattute tre grandi e sanguinose battaglie e sono caduti decine di migliaia di combattenti di numerose nazionalità europee. Il territorio ne uscì completamente distrutto, sulle montagne ove prima pascolavano vacche e pecore, alla fine del conflitto si trovavano gallerie, trincee, crateri di esplosioni, proiettili inesplosi, morti… Alano viene chiamata “Conca delle medaglie d’oro” per le 15 medaglie d’oro, 136 d’argento, 270 di bronzo assegnate per meriti acquisiti durante la Prima Guerra Mondiale.
Degno di essere ricordato fu il passaggio a Campo e sulle montagne di Alano del Tenente tedesco Erwin Rommel, con le sue truppe. Il percorso seguito dal tenente viene chiamato “Sentiero Rommel”.Dalla Seconda Guerra Mondiale ai nostri giorni
Non meno tragici furono gli anni del secondo conflitto mondiale, seguito anch'esso da un cospicuo flusso migratorio diretto verso il Belgio, la Germania e la Francia. Dopo gli anni ’60 il paese ha vissuto un periodo di forte sviluppo delle attività artigianali ed industriali fino alla crisi internazionale che ha colpito anche l’economia locale. Lo spirito imprenditoriale dei cittadini non è andato perduto e nuove riflessioni e attività stanno dando vita a nuove esperienze anche imprenditoriali. Recentemente, lungo il torrente Calcino, sono affiorati sedimenti che raccontano gli eventi climatici del nostro pianeta di 41 milioni di anni fa.
Nel novembre 2013 il luogo è stato riconosciuto come “Geosito”, luogo di interesse mondiale per studiosi e appassionati.Onorificenze
Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al merito civile. «Comune situato in posizione delicata in prossimità delle zone di confine, durante entrambi i conflitti mondiali subì l'urto violento degli eserciti che si contendevano la conquista del territorio. Diede esempio d'indomito coraggio ed amor patrio offrendo uomini all'esercito e alle formazioni partigiane. Patì enormi distruzioni e un gran numero di vittime fra civili inermi, mentre la popolazione tutta affrontò con fierissimo contegno i disagi e le sofferenze dei due dopo guerra.» — Alano di Piave, 1915-1918 1940-1945