Canale d’Agordo
(Canal in ladino-veneto, già Forno di Canale fino al 1964)
Geografia
Il centro abitato si colloca in Valle del Biois, alla confluenza dei torrenti Biois e Liera e all’imboccatura della Valle di Garés.
È circondato da importanti vette dolomitiche quali Civetta, Pelmo, Cima Pape, Sass Negher, Pale di San Martino, Cimon della Pala, Cime d’Auta e la Marmolada.
Idrografia
I principali corsi d’acqua sono il torrente Biois, che scorre lungo l’omonima valle, ed il torrente Liera che ne è suo affluente destro, provenendo dalla Valle di Gares.
Le risorse idriche vengono sfruttate per la produzione di energia idroelettrica: la centrale di Canale d’Agordo (1029 kW Consorzio BIM Piave), sfrutta solo il Liera captandolo in località Campion, mentre quella di Cencenighe (15506 kW ENEL SpA) fa uso dell’acqua di entrambi i torrenti (captando il Liera a valle della mini-centrale di Canale), più il contributo del torrente Cordevole.
Le origini del nome
Nella zona delle Alpi Orientali il termine canale indica una valle o un tratto vallivo; questa denominazione è in uso solo dal 1964 in sostituzione dell’originaria Forno di Canale.
Storia
Le prime testimonianze dell’esistenza del paese si trovano in un documento (bolla di Papa Lucio III) del 1185, dove è citato insieme alla chiesa di San Simon di Vallada, allora detta San Simon di Canale. Verso il XIV secolo iniziò l’attività dell’industria mineraria nelle cave di ferro, piombo e mercurio del Sass Négher e di Sàis, montagne della Val di Garés; nacquero così le fucine per fondere i metalli in località “I Forn” e “Medevàl” e così Canale divenne il secondo importante centro minerario dell’Agordino dopo Agordo. Con il ferro di queste fonderie venivano forgiate ottime spade per la Serenissima. Nel XIX secolo cominciò a fiorire il turismo con la nascita del primo albergo “Al Gallo” della Val del Biois; esso servirà ai primi escursionisti che scendevano dalle Pale di San Martino attraverso l’Altopiano delle Comèlle.
Onorificenze
Canale d’Agordo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, per la lotta partigiana del luogo e la strage della valle del Biois.
Medaglia di bronzo al Valor Militare
«Nel ricordo delle gesta dei patrioti dei 1* Risorgimento, le genti della Valle del Biois insorsero in lotta armata contro il nazismo che, nel settembre 1943, per tradimento fascista, annetteva la loro terra al 3° Reich. Nelle giornate del 20 e 21 agosto 1944, nell’impari lotta, per inferiorità di uomini e mezzi, si ergeva in aspri combattimenti di fronte al nemico penetrato nella Valle. Sotto il fuoco nemico cadevano da eroi 39 suoi figli, mentre venivano rasi al suolo i paesi di Caviola, Gares, Feder, Fregona, Tegosa e Tabiadon e distrutte 245 abitazioni. Il 27 aprile 1945, nel rinnovato e durissimo scontro contro il nemico invasore, la Valle del Biois venne liberata.» — Canale d’Agordo (BL) – Lotta di Liberazione 1943-1945.
Monumenti e luoghi d’interesse
Canale d’Agordo è uno dei pochi paesi dell’Agordino che presenta molte sorgenti d’acqua potabile (convogliate nell’acquedotto cittadino), ciò testimoniano le numerose 19 fontane di acqua che si possono trovare all’interno paese (escluse località e frazioni).
Gli antichi toponimi ci fanno capire le origini di vari luoghi come il nome antico della piazza era “Col” (chiamato così perché la piazza si trova su un colle di un antico terrazzo alluvionale), in seguito cambiato in “Prà di San Zuanne”, (cioè il prato di San Giovanni su cui si regge la secolare chiesa della pieve o arcipretale), successivamente in “Piazza della Pieve” e tuttora Piazza Papa Luciani. Sulla parte sinistra della chiesa c’era la vecchia sede municipale (museo e centro studi dedicato a Papa Luciani) e sulla destra della chiesa ora si trova l’attuale municipio del 1982. Se si osserva con cura la piazza cinquecentesca si può notare la somiglianza di alcuni edifici nello stesso stile architettonico.
Nella piazza cinquecentesca di Canale troviamo:
- La chiesa arcipretale
- Museo Papa Luciani.
- La chiesa della pieve e arcipretale.
- La vecchia sede municipale del 1800 (fu un vecchio ospizio per viandanti e successiva sede della confraternita dei Battuti e ora museo dedicato a Papa Luciani).
- La prima birreria d’Italia (dietro la chiesa) fondata nel 1847 dal dott. Giovanni Battista Zannini durante il dominio asburgico e acquistata a fine Ottocento dai tre fratelli Luciani, fondatori della Birra Pedavena.
- La fontana in pietra disegnata da Giuseppe Segusini, donata assieme alla facciata della chiesa arcipretale del 1859 circa, dal dott. Giovanni Battista Zannini (manca il basamento originale, trafugato nei lavori di riposizionamento).
Per il paese:
- La casa de “Le Regole” risalente all’anno 1640 nella borgata di Tancon nell’omonima piazza.
- La casa natale di Papa Albino Luciani in via Rividella 8.
- La casa natale di Giuseppe Zais (o Xais), alla testa dell’omonima via, famoso pittore paesaggista del Settecento.
- La prima Latteria Socio Cooperativa istituita in Italia nel 1872 dall’arciprete don Antonio Della Lucia, situata in via Roma, in disuso per diversi anni aperta come punto vendita di prodotti lattiero caseari nel periodo estivo.
- La Casa delle Regole, edificio del 1640.
Architetture religiose nel comune di Canale:
- La chiesa della Beata Vergine delle Grazie e di san Gottardo di Garés del XIV secolo.
- La chiesa del Santo Spirito di Carfon del 1717.
- L’oratorio della Beata Vergine Addolorata di Fregona del 1926.
- L’oratorio del Santissimo Redentore di Feder del 1933.
Edifici distrutti:
- L’antica “Villa Zannini-Donati” (o “Casa dei Birer” = Birrai), ultima delle Ville Venete presenti in Agordino (come Villa Crotta-De Manzoni di Agordo). Si presentava con un grande giardino con fontane e alberi da frutto e separato vi era un edificio a due piani più simile a un chiostro chiamato “la passeggiata” con antichi affreschi, perduti anche questi; l’edificio e le sue pertinenze furono abbattute nel 1979 per la visita pastorale di Giovanni Paolo II e per costruirvi la nuova sede municipale con ampio parcheggio.
- L’antica canonica del 1700, abbattuta per far posto alla nuova viabilità.
- La vecchia pensione “al Gallo”, nominata nelle guide dei primi pionieri alpinisti come Francis Fox Tuckett, John Ball, il geografo Giovanni Marinelli e Alfred Von Radio-Radiis.
- L’antica zona artigianale di segherie e mulini di via Soia (tutte alimentate ad acqua) e l’antico villaggio minerario (con i forni fusori delle miniere di Gares) in via Ai Forn.