Canale d’Agordo

Canale d’Agordo

E' famoso in quanto paese natale di papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani), oltre che del paesaggista Giuseppe Zais e del poeta Valerio Da Pos.

Canale d’Agordo
(Canal in ladino-veneto, già Forno di Canale fino al 1964)

Geografia

Il centro abitato si colloca in Valle del Biois, alla confluenza dei torrenti Biois e Liera e all’imboccatura della Valle di Garés.
È circondato da importanti vette dolomitiche quali Civetta, Pelmo, Cima Pape, Sass Negher, Pale di San Martino, Cimon della Pala, Cime d’Auta e la Marmolada.

Idrografia

I principali corsi d’acqua sono il torrente Biois, che scorre lungo l’omonima valle, ed il torrente Liera che ne è suo affluente destro, provenendo dalla Valle di Gares.
Le risorse idriche vengono sfruttate per la produzione di energia idroelettrica: la centrale di Canale d’Agordo (1029 kW Consorzio BIM Piave), sfrutta solo il Liera captandolo in località Campion, mentre quella di Cencenighe (15506 kW ENEL SpA) fa uso dell’acqua di entrambi i torrenti (captando il Liera a valle della mini-centrale di Canale), più il contributo del torrente Cordevole.

Le origini del nome

Nella zona delle Alpi Orientali il termine canale indica una valle o un tratto vallivo; questa denominazione è in uso solo dal 1964 in sostituzione dell’originaria Forno di Canale.

Storia

Le prime testimonianze dell’esistenza del paese si trovano in un documento (bolla di Papa Lucio III) del 1185, dove è citato insieme alla chiesa di San Simon di Vallada, allora detta San Simon di Canale. Verso il XIV secolo iniziò l’attività dell’industria mineraria nelle cave di ferro, piombo e mercurio del Sass Négher e di Sàis, montagne della Val di Garés; nacquero così le fucine per fondere i metalli in località “I Forn” e “Medevàl” e così Canale divenne il secondo importante centro minerario dell’Agordino dopo Agordo. Con il ferro di queste fonderie venivano forgiate ottime spade per la Serenissima. Nel XIX secolo cominciò a fiorire il turismo con la nascita del primo albergo “Al Gallo” della Val del Biois; esso servirà ai primi escursionisti che scendevano dalle Pale di San Martino attraverso l’Altopiano delle Comèlle.

Onorificenze

Canale d’Agordo è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione, per la lotta partigiana del luogo e la strage della valle del Biois.

Medaglia di bronzo al Valor Militare

«Nel ricordo delle gesta dei patrioti dei 1* Risorgimento, le genti della Valle del Biois insorsero in lotta armata contro il nazismo che, nel settembre 1943, per tradimento fascista, annetteva la loro terra al 3° Reich. Nelle giornate del 20 e 21 agosto 1944, nell’impari lotta, per inferiorità di uomini e mezzi, si ergeva in aspri combattimenti di fronte al nemico penetrato nella Valle. Sotto il fuoco nemico cadevano da eroi 39 suoi figli, mentre venivano rasi al suolo i paesi di Caviola, Gares, Feder, Fregona, Tegosa e Tabiadon e distrutte 245 abitazioni. Il 27 aprile 1945, nel rinnovato e durissimo scontro contro il nemico invasore, la Valle del Biois venne liberata.» — Canale d’Agordo (BL) – Lotta di Liberazione 1943-1945.

Monumenti e luoghi d’interesse

Canale d’Agordo è uno dei pochi paesi dell’Agordino che presenta molte sorgenti d’acqua potabile (convogliate nell’acquedotto cittadino), ciò testimoniano le numerose 19 fontane di acqua che si possono trovare all’interno paese (escluse località e frazioni).

Gli antichi toponimi ci fanno capire le origini di vari luoghi come il nome antico della piazza era “Col” (chiamato così perché la piazza si trova su un colle di un antico terrazzo alluvionale), in seguito cambiato in “Prà di San Zuanne”, (cioè il prato di San Giovanni su cui si regge la secolare chiesa della pieve o arcipretale), successivamente in “Piazza della Pieve” e tuttora Piazza Papa Luciani. Sulla parte sinistra della chiesa c’era la vecchia sede municipale (museo e centro studi dedicato a Papa Luciani) e sulla destra della chiesa ora si trova l’attuale municipio del 1982. Se si osserva con cura la piazza cinquecentesca si può notare la somiglianza di alcuni edifici nello stesso stile architettonico.

Nella piazza cinquecentesca di Canale troviamo:

  • La chiesa arcipretale
  • Museo Papa Luciani.
  • La chiesa della pieve e arcipretale.
  • La vecchia sede municipale del 1800 (fu un vecchio ospizio per viandanti e successiva sede della confraternita dei Battuti e ora museo dedicato a Papa Luciani).
  • La prima birreria d’Italia (dietro la chiesa) fondata nel 1847 dal dott. Giovanni Battista Zannini durante il dominio asburgico e acquistata a fine Ottocento dai tre fratelli Luciani, fondatori della Birra Pedavena.
  • La fontana in pietra disegnata da Giuseppe Segusini, donata assieme alla facciata della chiesa arcipretale del 1859 circa, dal dott. Giovanni Battista Zannini (manca il basamento originale, trafugato nei lavori di riposizionamento).

Per il paese:

  • La casa de “Le Regole” risalente all’anno 1640 nella borgata di Tancon nell’omonima piazza.
  • La casa natale di Papa Albino Luciani in via Rividella 8.
  • La casa natale di Giuseppe Zais (o Xais), alla testa dell’omonima via, famoso pittore paesaggista del Settecento.
  • La prima Latteria Socio Cooperativa istituita in Italia nel 1872 dall’arciprete don Antonio Della Lucia, situata in via Roma, in disuso per diversi anni aperta come punto vendita di prodotti lattiero caseari nel periodo estivo.
  • La Casa delle Regole, edificio del 1640.

Architetture religiose nel comune di Canale:

  • La chiesa della Beata Vergine delle Grazie e di san Gottardo di Garés del XIV secolo.
  • La chiesa del Santo Spirito di Carfon del 1717.
  • L’oratorio della Beata Vergine Addolorata di Fregona del 1926.
  • L’oratorio del Santissimo Redentore di Feder del 1933.

Edifici distrutti:

  • L’antica “Villa Zannini-Donati” (o “Casa dei Birer” = Birrai), ultima delle Ville Venete presenti in Agordino (come Villa Crotta-De Manzoni di Agordo). Si presentava con un grande giardino con fontane e alberi da frutto e separato vi era un edificio a due piani più simile a un chiostro chiamato “la passeggiata” con antichi affreschi, perduti anche questi; l’edificio e le sue pertinenze furono abbattute nel 1979 per la visita pastorale di Giovanni Paolo II e per costruirvi la nuova sede municipale con ampio parcheggio.
  • L’antica canonica del 1700, abbattuta per far posto alla nuova viabilità.
  • La vecchia pensione “al Gallo”, nominata nelle guide dei primi pionieri alpinisti come Francis Fox Tuckett, John Ball, il geografo Giovanni Marinelli e Alfred Von Radio-Radiis.
  • L’antica zona artigianale di segherie e mulini di via Soia (tutte alimentate ad acqua) e l’antico villaggio minerario (con i forni fusori delle miniere di Gares) in via Ai Forn.

 

Da sapere su

Canale d’Agordo

Eventi

  • Sagra de San Doane, è la più importante e si festeggia il 24 giugno, con la santa messa nella chiesa arcipretale; durante questa festa vengono dislocate le bancarelle del mercato per le vie principali del paese mentre in piazza si trovano le giostre.
 
  • Anniversario dell’elezione a papa di Albino Luciani (Giovanni Paolo I), il 26 agosto.
 
  • Žinghenesta, si festeggia l’ultima domenica di carnevale con un corteo di maschere antiche e moderne che sfilano per tutto l’abitato.
 
  • Tiro al Vof, tradizione secolare di Canale che si festeggia il giorno di Pasqua ed è dedicata al divertimento principalmente dei più piccoli, ma anche dei grandi;
 
  • Casparetha è una camminata invernale in notturna non competiviva che si svolge ogni primo sabato di febbraio, dislocata sul tracciato della pista ciclabile, con la partenza da Piazza Papa Luciani fino alla località Pian De Sabion, attraverso la suggestiva Valle di Garés.
 
  • Gara de le Ridòle con le vecchie slitte che si usavano per portare la legna o per i trasporti, si corre di solito nel periodo invernale.
 
  • El dì del trator, raduno di trattori d’epoca e moderni con sfilata per i paesi della valle. Si svolge la prima domenica di ottobre.

Frazioni di

Canale d’Agordo

Garés

È una frazione del comune di Canale d’Agordo, che il 20 agosto 1944 venne completamente bruciata per rappresaglia dai soldati nazisti. Nel marzo 2009 la pista invernale di fondo è stata dedicata a Franco Manfroi, atleta azzurro Italiano, che nel 1966 ai Mondiali di sci nordico 1966 di Oslo vinse la medaglia di bronzo nella staffetta 4×10 km.

Etimologia

Secondo lo studioso Giacomo Magliaretta [3] il paese era già noto dal 1422 col nome di Agaressium, derivato dal latino “acrensis” (da “acer”), cioè “luogo con aceri”. Questa etimologia è confermata anche dallo studioso di toponomastica Giovan Battista Pellegrini.

Storia

Nominato per la prima volta in documenti ufficiali nel 1422, in un inventario dei beni della parrocchia di San Tomaso Agordino, Gares fu fondato in età medioevale, probabilmente per lo sfruttamento economico del bosco e successivamente è citato con un certo rilievo in tutte le carte, dal Seicento in poi, motivo della sua rilevanza come zona di estrazione mineraria.

Miniere di Gares

Il villaggio dovette infatti il suo periodo di fama all’attività delle sue miniere di ferro, rame e mercurio, ubicate principalmente alle pendici del Sass Negher, che nel XVIII secolo furono proprietà dei Remondini di Bassano. I forni fusori come prima lavorazione si trovavano in località “Còl de le Fusine” fino al 18 agosto 1748 (poi distrutti dall’alluvione) e quelli più grandi successivamente a “Forno” (a ridosso del torrente Biois) sotto a Pieve di Canale.

Testimonianze storiche

Ottone Brentari così descrive Gares nel 1887: «Garés, (abitanti 160), gruppetto di una quindicina di casucce (senza osteria), in cima alla valle della Liera ed al principio di quella delle Comelle, sulla sinistra del torrente, su ripida falda, in fondo alla amenissima valle della cascata. Eranvi miniere di rame fatte lavorare dai Remondini di Bassano, ai quali si deve pure la chiesetta del paesello. In alto alla valle, sotto Campigàt, si vedono ancora i buchi delle gallerie.»

Seconda Guerra Mondiale

Il paese venne completamente distrutto da un incendio tra il 20 ed il 21 agosto 1944, appiccato per rappresaglia dai soldati tedeschi. Di tutti gli edifici si salvò solo un fienile. La chiesa, gravemente danneggiata, venne restaurata nel 1947.

Chiesa della Beata Vergine delle Grazie e di san Gottardo

Ai Remondini di Bassano si deve anche la costruzione della chiesetta dedicata alla Madonna della Neve nel 1732.
  • Nella chiesa sono conservati: un altare maggiore ligneo di pregio, del 1740;
  • una pala del 1740, di autore anonimo, che raffigura la Vergine con San Gottardo, San Pietro, San Giuseppe, Sant’Osvaldo e Sant’Antonio da Padova;
  • un paliotto datato 1903, opera del pittore locale Pietro Antonio Andrich (1839-1904), raffigurante la Madonna della Neve con Gesù bambino.

Carfon

L’abitato si trova a quota 1157 m. slm ed offre ampi scorci sulla Valle del Biois. Tra i personaggi legati a questo borgo si ricorda il poeta Valerio Da Pos. Il dolce tradizionale sono i Carfogn, piccoli crostoli ripieni di un composto di semi di papavero (Papaver somniferum), cioccolato o marmellata e grappa in parti variabili a seconda della ricetta.

Feder

Abitato posto in posizione panoramica sulla media Valle del Biois ai piedi delle Cime d’Auta.

Fregona

In Ladino “Fargona”, l’abitato si trova in posizione intermedia tra le frazioni di Feder e Carfon.

Persone legate a

Canale d’Agordo
  • Benedetto Tissi, monsignore durante il periodo napoleonico
  • Giuseppe Zais, paesaggista
  • Valerio Da Pos, poeta
  • Antonio Della Lucia, sacerdote
  • Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, dal 26 agosto al 28 settembre 1978 263º Papa della Chiesa cattolica
  • Angelo De Rossi, insegnante e pedagogista, fu preside negli anni Sessanta della scuola media “E. Paolin”
  • Franco Manfroi, fondista della nazionale italiana
  • Giuseppe Andrich, vescovo
  • Giuliano de Rocco, pittore
  • Loris Serafini, archivista e studioso di storia locale e musicista
  • Adriano Tancon, giocatore di hockey della nazionale italiana
  • Carlo Lorenzi, giocatore di hockey della nazionale italiana
  • Luca Cagnati, atleta della nazionale di corsa in montagna, campione mondiale a quadre ai mondiali in Galles del 2015.

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